Una serata diversa e, in un luogo inaspettato, ho trovato spunti di riflessione che rafforzano le mie convinzioni: il mondo ha bisogno di persone che diffondano bellezza.
Ma andiamo con ordine, stavo cercando un liutaio per far riparare uno strumento musicale dí nessun valore economico ma di grandissimo significato affettivo, una chitarra di ottant’anni fa, che era appartenuta al nonno paterno, il nonno Egidio. Dunque, cercando qualcuno che potesse fare al caso mio, mi sono imbattuto in un laboratorio che sembra uscito da una rivista di interior design. Un luogo affascinante, curatissimo e in cui è impossibile che lo sguardo non sia rapito da tanta suggestione. La liuteria di Diego Suzzi a Cesena è così, una magia nel cuore del centro storico.
Ma non solo, scoprendone l’esistenza sui social, mi sono anche imbattuta nella piccola rassegna musicale di musica elettronica organizzata nel laboratorio, dall’evocativo titolo “Noi siam come le lucciole brilliamo nelle tenebre” una citazione di Bixio Cherubini.
Un’occasione da cogliere che si è rivelata una piacevolissima serata iniziata con l’ascolto di “Nations of the reverbs” di cui ho apprezzato, oltre alla performance, anche il saluto al pubblico presente, col quale l’artista Matteo Castagnoli ha ringraziato ricordando che la musica dal vivo ha bisogno di partecipazione, un punto di vista che fino a oggi non avevo considerato. E, ammettendo un mio limite, sono consapevole di non aver mai prestato sufficiente attenzione alla musica elettronica, che richiede, oltre a una grande preparazione artistica, anche una sensibilità molto marcata, oltre che particolare, per dar vita a melodie che trascinano in luoghi lontani.
A seguire il duo composto dal batterista Piero Perelli e dal polistrumentista Beppe Scardino Tyto. Confessando che è stato proprio il nome di Perelli a portarmi a Cesena, avendolo ascoltato più volte dal vivo come batterista di Capossela e considerandolo un virtuoso delle percussioni, sono felice di aver assistito al concerto; è stato molto interessante approcciare un genere che, a torto, non ritenevo essere nelle mie corde. Ritmi, suggestioni, voci, per un’esperienza che porta il pensiero in dimensioni oniriche, a volte esotiche, ma sempre piacevoli.
Un sentito grazie a Diego Suzzi per aver organizzato i concerti, concedendomi l’opportunità di allargare i miei orizzonti e, per chi fosse interessato a immergersi in qualche ora di incanto, il prossimo appuntamento si terrà il 7 dicembre. Personalmente, l’ho già fissato in agenda.