Non me ne vogliano i fan di Charles Aznavour se parafraso il titolo del suo struggente brano. Ma la città sulla laguna è un incanto che mi avvolge e mi fa sentire felice ogni volta che mi perdo per i suoi calli.
Posso dichiarare il mio amore per Venezia senza timore di essere smentita. La sua magia mi ruba il cuore a ogni visita e avere l’opportunità di trascorrere una notte in un piccolo albergo affacciato su uno dei romantici vicoli, a pochi passi da San Marco è stato un dono enorme.
La luna che illuminava la notte invernale, ha accompagnato i miei passi, scaldati da due calici di bianco abbinati ai deliziosi cicchetti, serviti in un bacaro fuori mano, ma comunque preso d’assalto da turisti di ogni nazionalità. Una serata da incorniciare, degna conclusione di una giornata di emozioni.
Il tramonto del pomeriggio che si rifletteva sull’acqua, le montagne innevate che parevano incredibilmente vicine, grazie al fenomeno dello stravedamento, mentre il vaporetto mi accompagnava alla mia destinazione, sono un ricordo stampato indelebile nei miei occhi.
È una meta che fa parte dei ricordi belli di bambina e poi da ragazza e oggi da adulta, per ammirare estasiata i tesori che custodisce. Quel posto in cui si ha bisogno di tornare per sentirsi bene, per ritrovarsi un po’. Potrei citarlo fra i luoghi del cuore, quelli in cui si torna sempre con trepidazione e da cui ci si allontana con un sospiro e in cui ogni volta si ammira un dettaglio differente. Il dedalo di viuzze, le sue isole, l’odore del mare, i gabbiani.
E capisco bene se qualcuno del luogo non apprezza la massa di turisti che ogni giorno si riversa lì; i negozi di tristi souvenir, i ristoranti che offrono tipicità che tutto sono fuorché tali, i gondolieri da cartolina che imboniscono i clienti, il rumore, la maleducazione di molti, i milioni di selfie negli stessi punti indicati dagli influencer di Instagram non giovano all’austera Venezia.
Tuttavia, fra i turisti, esistono tante persone che, come me, semplicemente adorano Venezia, la rispettano e le si avvicinano con l’amore che quello scrigno di bellezza merita. E se potrò, tornerò ogni volta per riempirmi gli occhi di bellezza, con il sorriso, ringraziando anche di fronte a una risposta ruvida o seccata di qualche veneziano, stanco di chi vive la sua città solo come un divertimento e non come una incantevole signora che ha sulle spalle 1600 anni di storia.