Giovedì ho avuto l’opportunità di accedere a un luogo in cui, ammetto, sono capitata assolutamente per caso, per merito di un’amica, appassionata di bellezza.
Per ignoranza, purtroppo vasta soprattutto nel campo dell’arte, non conoscevo uno scultore locale e la sua incredibile casa, oggi museo e scrigno prezioso delle sue opere.
In un piccolo borgo, Sorrivoli, già di per sé molto grazioso, questa casa frutto di un’attenta ristrutturazione di un antico frantoio del 1294 o giù di lì, contiene sculture e disegni di un architetto regalato all’arte.
E ogni dettaglio di questo luogo rende evidente che, chi se n’è preso cura, era un artista con solide basi tecniche. Un nido ricco di fascino e funzionale.
La sensazione che il tempo si sia cristallizzato in un momento imprecisato della storia, quasi una ambientazione fiabesca; le possenti travi in legno, la pietra, il cotto e le tracce della originaria vocazione dei locali, come lo scolo per la raccolta dell’olio che decora il pavimento della sala in cui si è tenuta la serata, tutto è suggestione che conduce lontano.
E poi l’affascinante lavoro dell’artista, le opere, che a me sono apparse tantissime, ma che sono in numero ridotto, poiché molte sono state messe al sicuro altrove, a seguito del rischio frane causate dalla maledetta alluvione di maggio.
Ecco, in quel luogo, la meraviglia è data da un enorme tavolo ingombro di opere e di pennelli, che quasi sembrano aspettare chi li sa far ballare sulla tela, dai molteplici quadri che riempiono le pareti, su cui trovano posto anche diversi cappelli di paglia, come quelli che portava il nonno e che riempiono il cuore di nostalgia. O dalla libreria ricolma di testi ingialliti, o da un terrazzo affacciato su un orizzonte che arriva al mare.
Balsamo per l’anima anche le parole del relatore che, dopo aver raccontato la vita dello scultore, ne ha indagato il rapporto con l’arte circense, a cui ha reso omaggio in diverse opere. Per una volta mi sono sentita fortunata nell’essere completamente digiuna sul tema, perché ho potuto assaporare ogni frase, priva da ogni pre-giudizio.
Il confronto con artisti che hanno dedicato al circo parte della loro produzione è stato completato da spezzoni di interviste a Fellini, che tanto è stato influenzato da questo mondo sospeso, sin dalla più tenera età. Una serata diversa dal solito, che ha acceso la curiosità su di un protagonista del Novecento, così vicino, eppure, ahimè, colpevolmente ignorato.
E, ancora una volta, ringrazio la fortuna di avere amici cultori della bellezza, in qualsiasi forma essa si incarni.